La gestione del puledro e l’importanza dell’alimentazione

La gestione del puledro e l’importanza dell’alimentazione - Porrini

La fase di svezzamento del puledro è uno dei momenti di sviluppo fisiologico tra i più importanti nella vita del cavallo. Per una crescita armoniosa bisogna seguire delle regole veterinarie ben precise di gestione del puledro.

Il primo alimento che il puledro riceverà sarà il colostro prodotto dalla ghiandola mammaria della gestante nelle prime ore dopo il parto. Il colostro ha effetto lassativo e favorisce l’espulsione del meconio attivando le funzionalità dell’apparato digerente del piccolo, è ricco di gamma globuline che forniscono una copertura immunitaria solida nelle prime ore in stalla.

Una gestione attenta del puledro verificherà che questi ingerisca nelle prime 5 ore di vita circa 250 ml all’ora.

La prima alimentazione del puledro e la curva di lattazione della cavalla

Abbiamo visto come la prima poppata avvenga entro le due ore dal parto e quanto sia importante l’assunzione del colostro. In un secondo momento si possono osservare nella curva di lattazione della cavalla delle oscillazioni del contenuto di proteine, grassi e lattosio presenti nel latte. Variazioni consistenti per i primi 180 giorni di lattazione. L’alimentazione del puledro nella prima fase richiederà grandi quantità crescenti di lattosio, grassi e proteine non sempre presenti nel latte materno.

Gli studi veterinari sulla questione hanno ormai dimostrato che la fattrice è in grado di soddisfare totalmente i fabbisogni nutrizionali del puledro solo nei primi 2 mesi di vita e che il latte si impoverisca sia nelle quantità che nell’apporto nutrizionale sempre più.

È possibile registrare, nella fase del pre-svezzamento del puledro, un richiamo naturale all’integrazione di principi nutrizionali attraverso l’ingerimento del cibo della fattrice.

Il fabbisogno nutrizionale del puledro

Mosso da una spinta naturale e atavica o dall’imitazione della madre il puledro a soli 10-15 giorni dalla nascita inizia ad assaggiare il cibo solido. In questa fase, ancor prima dello svezzamento del puledro vero e proprio, bisognerà stare attenti nel fornirgli solo una piccola quantità di alimento solido per abituare il suo apparato digerente evitando lo stress da svezzamento. Il piccolo puledro non è ancora in grado di autoregolarsi e potrebbe sviluppare predisposizione all’obesità, turbe metaboliche e gastriti precoci.

Per fronteggiare il fabbisogno nutrizionale del puledro, in questa peculiare fase di crescita, si potrà impiegare anche semplicemente il foraggio della fattrice ricco di integratori minerali, vitamine e di tutti gli aminoacidi essenziali. L’incontro tra madre e figlio nel momento della condivisione dei mangimi rafforza il legame e rende più sicuro di sé il piccolo.

Oggi giorno per questo particolare momento sono stati sviluppati mangimi perfetti per la fattrice e il puledro dalle consistenze appetibili e digeribili.

Recenti studi hanno comprovato che con lo svezzamento precoce del puledro questo si svincoli meglio dalla madre conservando condizioni di salute generale ottimali, emancipazione e una crescita più veloce e armoniosa.

Alimentazione del puledro

Le quantità da somministrare al puledro saranno cadenzate e limitate: si comincia in genere con 250 – 400 grammi al giorno da aumentare con gradualità. Consigliamo di predisporre una mangiatoia dedicata ai piccoli così da misurare le effettive quantità ingerite ed evitare che lo assuma la fattrice.

Nel momento di svezzamento del puledro vero e proprio (tra i 5-6 mesi) il piccolo dovrà essere in grado di mangiare 2,5 kg di concentrato al giorno.

Il mangime adatto per i puledri  dai 6 ai 24 mesi circa in accrescimento dovrà assicurare una continuità nutrizionale tale che si sviluppi una corretta struttura ossea e muscolare.

Il fabbisogno nutrizionale del puledro richiede infatti un preciso apporto di proteine per la sintesi dei nuovi tessuti e della lisina (aminoacido essenziale presente nelle fave e nella soia).

Il fabbisogno nutrizionale di proteine è altresì connesso a quello di carboidrati e grassi: quindi se si fornirà un eccesso proteico senza quello energetico il puledro crescerà male e poco.

Per questo è molto importante che gli specialisti sostengano gli allevatori nella gestione del puledro aiutando a bilanciare le razioni alimentari per evitare gastriti precoci o scompensi di crescita armoniosa.